L’atto di perdonare è un meccanismo, un gesto molto personale e certamente molto intimo e profondo. Sembra strano ma perdonare è solo per se stessi, è certamente molto vicini e ciascuno ha i propri tempi, le proprie resistenze e le proprie fatiche nel lasciarsi andare al perdono.L’atto di perdonare è un meccanismo, un gesto molto personale e certamente molto intimo e profondo. Sembra strano ma perdonare è solo per se stessi, è certamente molto vicini e ciascuno ha i propri tempi, le proprie resistenze e le proprie fatiche nel lasciarsi andare al perdono.
La sensazione associata ad un’offesa più o meno grave, è sicuramente quella di smarrimento, si ha la percezione di essere indifesi, smarriti, come se tutte queste sensazioni andassero ad alimentare tutta una serie di emozioni fortemente negative, come il rancore, la delusione, la frustrazione, la rabbia.
Inoltre è fondamentale comprendere che tali sensazioni ed emozioni vanno ad amplificarsi a seconda dell’intensità della relazione con la persona che ci ha recato l’offesa un amore, un compagno o una persona fidata.In queste circostanze, fra vittima e offensore viene a crearsi un legame carico di tensione caratterizzato dall’odio che rischia di diventare un pensiero invadente nella quotidianità della persona offesa.
L’unica “cura all’odio” è il Perdono.
Il perdono aiuta ad alleviare la sofferenza, a riguadagnare fiducia in se stessi e a ristabilire relazioni interrotte fra due persone, attraverso una rinegoziazione delle regole del rapporto.
Perdonare, quando i tempi sono giusti per la persona (ricordiamocelo!), il perdono è importantissimo per permettere alla persona di lasciarsi andare e vivere meglio, il perdono inteso come una profonda liberazione personale dall’astio e dall’odio appunto, infatti se il nostro comportamento è guidato dall’odio e dal rancore per via di un torto subito, facciamo del male a noi stessi, perché perdiamo la gioia di vivere il quotidiano al quale si aggiunge il rischio di compromettere il nascere di nuove relazioni.
Quando a guidare i nostri pensieri sono sentimenti negativi in seguito ad un torto subito, rischiamo di:
- diventare vittime
- ri-pensare in maniera anche abbastanza ossessiva a ciò che ha caratterizzato l’offesa
- avere momenti di rabbia forti e imprevedibili
- avere la sensazione di essere incompresi
Ma ricordiamoci anche che Perdonare gli altri è importante tanto quanto riuscire a perdonare se stessi.
Il perdono può essere concesso, anche se non richiesto, può riguardare il presente ma anche il passato, può far riferimento a persone viventi o decedute.
Il tempo è uno dei fattori più importanti nell’atto del perdono, che avviene dopo un processo mentale capace di far tacere il risentimento, la rabbia, il desiderio di vendetta o di punizione della persona che ha arrecato l’offesa. Il perdono quindi, rappresenta l’ultimo atto di questo percorso.
Dal punto di vista emotivo, il perdono richiede un grande sforzo, perché vuol dire fare in modo che il ricordo non provochi più dolore.
Se riusciamo a perdonare lo facciamo per noi stessi e per il nostro benessere, non deve essere fatto per l’altro.
Se c’è l’intenzione di perdonare, prima o poi si riuscirà nell’intento, non bisogna avere fretta.